curiosità stroriche padovane  1°

Una sola volta all'anno
(Evelina Giara )

Mi chiamo Evelina, sono del '48, nata, cresciuta e abitante tutt'ora in via Ceron, che al mio tempo si chiamava "via Verdara" ed era una strada tanto buia con due fossi, molto alberata e grossi sassi. In questa strada viveva gente contadina semplice: tutti si volevano bene, avevano il proprio peuo di terra mentre quelli più benestanti possedevano: mucche, maiali, il pollame e l'asinello.

Ho vissuta la mia infanzia con questi animali dove adesso i bambini quasi nemmeno li conoscono. Ora racconto qualche qualche tradizione di via Ceron [Verdara). Quando arrivava l'ultimo dell'anno a mezzanotte partiva un capofamiglia maschio per fare gli auguri di casa in casa fino alla fine della via. Portava con sé, parte per parte delle braccia, una bottiglia di liquore giallo dolce che si chiamava mille fiori (cucchi] e una di grappa. In tasca aveva dei bicchieri piccoli. Bussava alla porta. Mia mamma apriva la porta con il "Saltarello", al tempo c'era questa chiusura e non la porta blindata di adesso. Lui entrava e offriva questo liquore prima al mio papà poi alla mamma ed infine anche a me che lo bevevo anche se ero piccola ... perché si beveva una sola volta all'anno. Mia mamma Amelia invece preparava sopra la stufa a legna due pentoline: una di Miscela Leone perché non c'era il caffè.

Ed una di cioccolata. Poi alla mattina passavano tutte le persone di via Ceron per gli auguri e si beveva in compagnia. Invece il giorno dell'Epifania mi svegliavo dalla nonna che aveva un letto grande con dentro le foglie delle pannocchie e la "Munega" che serviva per riscaldare il letto. era fatta come una gondola con nel fondo delle brace di carboncini ardenti, io mi svegliavo e trovavo appeso nel camino, in meuo alle pentole di rame, le calze (di lana] della Befana piena di dolcetti e piccoli regatini; dopo correvo dalla mia mamma che abitava poco distante e la strada era tutta una lastra di ghiaccio e io pattinavo urlando f~lice.

Questi sono alcuni ricordi bellissimi che porto dentro nel cuore, di gente semplice e onesta che, purtroppo non c'è più, ma rimangono i figli con j loro valori.

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